Se la finanziaria non trova soldi sul conto cosa succede?
Ci sono vari situazioni in cui questo può succedere, e le conseguenze cambiano a seconda del caso.
Cosa succede se la finanziaria non trova soldi sul conto durante la richiesta di un prestito?
Nella fase di richiesta di un prestito l’istituto di credito può richiedere una verifica dei fondi presenti sul conto associato al futuro pagamento delle rate.
Lo scopo in questo caso è controllare la capacità del richiedente di saldare le rate secondo le tempistiche stabilite dal contratto.
In questo caso se la finanziaria non trova soldi sul conto può rifiutare la domanda di prestito. Oppure può chiedere di trasferire soldi su quel conto prima di approvare la domanda.
Un rifiuto completo della domanda di prestito può causare una segnalazione al CRIF.
Cosa succede se non ci sono i soldi sul conto per una rata?
In questo caso la prima conseguenza è che la finanziaria non preleva la rata mensile e si genera un ritardo nel saldo del prestito.
Questo in prima battuta può comportare conseguenze come:
- una richiesta della finanziaria di analizzare la situazione per comprendere le cause del ritardo,
- l’attivazione degli interessi di mora in aggiunta alle rate normali,
- possibili spese accessorie per le attività di recupero del credito.
In caso di completo mancato pagamento di una rata
Di fronte a un completo mancato pagamento la finanziaria può avviare la pratica di pignoramento dei beni del debitore (il cliente che ha attivato il finanziamento).
Questa pratica prevede diversi passaggi:
- richiedere un decreto ingiuntivo, un documento che il giudice può rilasciare in presenza del contratto di finanziamento non rispettato,
- la finanziaria a questo punto ha 60 giorni per notificare l’ordine di pagamento al debitore,
- il debitore ha quindi 40 giorni per saldare il suo debito,
- in mancanza di questo passaggio la finanziaria invia l’atto di precetto dando altri 10 al debitore,
- se il debito resta ancora insoluto la finanziaria ha 90 giorni per avviare il pignoramento del debitore (altrimenti dovrà notificare un altro atto di precetto).
In questa situazione la finanziaria segnalerà il debitore alla Centrale Rischi Interbancaria e al Crif come cattivo pagatore. Questo renderà difficile l’accesso a nuovi finanziamenti e altre attività finanziarie.
Come evitare questa situazione
In caso di prevista difficoltà a pagare una rata conviene contattare l’istituto di credito prima della scadenza della rata.
Questo non elimina il problema, ma può facilitare lo storno della rata del finanziamento e la ricerca di un accordo alternativo per il saldo del prestito.
Cosa succede se la finanziaria non trova soldi sul conto in fase di pignoramento?
In caso di pignoramento l’istituto di credito controlla come prima fonte di beni da usare per il saldo del prestito i conti correnti del debitore.
Se non trova nulla, può valutare la presenza di altri beni intestati al debitore come per esempio la casa o altri immobili.
La finanziaria può anche avviare il pignoramento dei beni mobili. Questo in genere dà scarsi risultati e può servire anche solo come spinta psicologica sul debitore.
Se il debitore non è in nessun modo in grado di ripagare il prestito, la finanziaria può abbandonare l’iniziativa di recupero crediti. Potrà comunque effettuare un altro tentativo dopo qualche anno, perché ha 10 anni a disposizione per rientrare del credito riconosciuto nel decreto ingiuntivo. In più ogni sollecito di pagamento o atto di precetto blocca questo periodo di prescrizione.