Quando decade un prestito non pagato?
- 19 Febbraio 2025
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Un prestito non pagato decade dopo un minimo di 10 anni e non è più esigibile dalla finanziaria.
Tutto dipende da se e come la finanziaria interviene per riscuotere il debito.
Prestito non pagato: cosa significa
Dopo il mancato pagamento di una rata, la finanziaria contatta il debitore per verificare la situazione,
Se il cliente a questo punto salda la rata, il problema rientra, ma con possibili conseguenze durature (interessi di mora e penalizzazione del credit score).
Il prolungarsi della situazione invece può generare il mancato pagamento completo del prestito. Questo si verifica quando c’é un:
- ritardo nel pagamento di una rata superiore a 180 giorni,
- ritardo nel pagamento di 7 o più rate per un periodo compreso tra i 30 e i 180 giorni.
In questi casi, la finanziaria può intervenire per ottenere un rimborso completo o parziale del debito.
Prescrizione di un prestito non pagato
La prescrizione nel caso di un finanziamento non pagato è il tempo dopo il quale un debito non può più essere richiesto. Ci sono diversi tipi:
1. Prescrizione breve:
- Dura meno di 10 anni
- Esempi: 5 anni per affitti, 2 anni per bollette
2. Prescrizione ordinaria:
- Dura 10 anni
- Vale per molti tipi di debiti, come prestiti personali
3. Prescrizione presunta:
- Si presume che il debito sia stato pagato
- Il creditore deve provare che il debito esiste ancora
Tempistiche della prescrizione nel caso di prestiti non pagati
Un prestito non pagato va in prescrizione dopo 10 anni dalla data di scadenza dell’ultima rata del finanziamento o dalla data di revoca del finanziamento stesso.
Il conteggio degli anni si azzera se:
- il creditore chiede il pagamento,
- il debitore riconosce il debito,
- il debitore ricomincia a pagare le rate.
Dopo la prescrizione
Il prestito decade, se per 10 anni la finanziaria non interviene per la riscossione del debito. Questo non significa che il debito sparisce e il cliente non deve più nulla alla finanziaria. A quel punto però la finanziaria non avrà più strumenti legali per richiederne il pagamento.
Questo caso è raro. Si verifica forse nel caso di piccolissimi debiti, che richiedono costi troppo elevati per la riscossione.
Il rischio del pignoramento
Davanti a un prestito non pagato, la finanziaria può richiedere un decreto ingiuntivo.
Questo è il documento legale che formalizza la richiesta di saldo del debito e permette alla finanziaria di attivare il pignoramento dei beni, dello stipendio o il pignoramento presso terzi.
A quel punto:
- lo presenta al debitore,
- il debitore ha 10 giorni per saldare il debito,
- alla scadenza la finanziaria ha 90 giorni per iniziare una forma di pignoramento
Pignoramento dei beni – Questo riguarda le cose che possiedi. Il creditore può prendere oggetti di valore che ti appartengono. Può essere la tua casa, la macchina o altri beni. Questi vengono poi venduti per pagare il debito.
Pignoramento dello stipendio – In questo caso, il creditore prende una parte del tuo stipendio. Ogni mese, una somma viene tolta dalla tua busta paga. Ci sono limiti su quanto può essere preso per proteggere il lavoratore.
Pignoramento presso terzi – Qui entra in gioco una terza persona. Questa persona o azienda ha dei tuoi soldi o beni. Il creditore chiede a loro di bloccare questi soldi o beni. Un esempio è il tuo datore di lavoro o la tua banca.
Diverse forme di pignoramento
Come si arriva al pignoramento
La finanziaria può attivare il pignoramento dei beni, dello stipendio (o un altro pignoramento presso terzi), se il debitore, dopo aver ricevuto il decreto ingiuntivo, non salda il debito,
L’istituto di credito ha 90 giorni per avviare questa procedura.
- Se si attiva, pignora i beni del debitore e rientra in tutto o in parte del prestito.
- Se non si attiva, dovrà richiedere un nuovo decreto ingiuntivo, entro 10 anni dalla richiesta del precedente.
Quando finanziaria ottiene un nuovo decreto ingiuntivo estende il tempo di prescrizione di un prestito di altri 10 anni. Per questo l’effettiva decadenza di un prestito può essere rinviata più volte a favore del creditore che si impegna per ottenere il saldo del debito. In caso di ripetute richieste da parte della finanziaria può restare esigibile anche oltre i primi 10 anni dal mancato pagamento.
In caso di morte del debitore
Il debito non decade neanche in questo caso.
Si trasferisce invece agli eredi, se questi accettano l’eredità del debitore. Altrimenti la finanziaria può attivare il pignoramento dei beni del defunto.
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In caso di trasferimento all’estero
No, un trasferimento più o meno permanente all’estero non causa la decadenza di un prestito e relativo debito da pagare. Possono invece configurarsi gli estremi del reato d’insolvenza fraudolenta.
In ogni caso, lo spostamento all’estero non limita la possibilità per la finanziaria di pignorare i beni del debitore per rientrare del prestito.
Quanto resta nel Crif un prestito non pagato
Il CRIF è un’agenzia che raccoglie informazioni sui prestiti.
Un prestito non pagato resta nei registri CRIF:
- 36 mesi dalla data di scadenza del rapporto in base al contratto di prestito o dall’ultimo aggiornamento da parte dell’istituto di credito (in caso di accordi successivi sul rimborso),
- in ogni caso, non oltre i 60 mesi dalla data di scadenza del rapporto in base al contratto di prestito.
Questi 36 mesi iniziano dalla data di regolarizzazione del debito. La regolarizzazione avviene quando si paga completamente il debito.
Se il debito non viene mai pagato, resta in CRIF per 36 mesi dall’ultima scadenza non pagata. Dopo 36 mesi, l’informazione viene cancellata automaticamente.
Questo vale per tutti i tipi di prestiti e finanziamenti.
È importante sapere che altri istituti possono vedere queste informazioni. Avere segnalazioni negative in CRIF può rendere difficile ottenere nuovi prestiti.
Possibile soluzione: il consolidamento debiti
In alcuni casi, si possono evitare le conseguenze di un prestito non pagato con un consolidamento debiti.
Questo permette di attivare un nuovo prestito con cui:
- saldare il debito maturato,
- avere una nuova formula di pagamenti rateali più sostenibili.
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